Ieri sera ho visto “Reality” il film di Matteo Garrone
Sì, proprio lui, quello di Gomorra… il film
A priori pensavo che non mi sarebbe piaciuto perché Garrone
ha un certo che di regista surrealista (vedi il Divo) che è lontano dai miei
gusti cinematografici,
Invece, devo dire che mi è piaciuto molto. E’ un film che mi
ha fatto pensare.
Innanzitutto, un lieve tasto dolente è che circa l’80% del film era in dialetto napoletano ma su
questo è un punto a mio favore visto che sono di origini partenopee e il
dialetto non lo mastico ma lo capisco.
“Reality” ha semplificato quello che per oltre 10 anni la
società e le tv di tutto il mondo ha dovuto “subire” ovvero l’ossessione di
diventare per forza qualcuno, di credere di essere un personaggio e di poter
cambiare radicalmente la propria vita.
I partecipanti e tutti quelli che si sono presentati ai
provini per Il Grande Fratello, non sono cavie ma vittime. Vittime in bilico
tra realtà e finzione.
Molti di loro, parlo dei veri concorrenti, usciti dalla
casa, hanno voluto ardentemente diventare famosi, alcuni ci sono riusciti,
altri no. Alcuni hanno spesso tutto il loro guadagno, altri stanno campando di
piccole apparizioni, altri dopo un periodo di folle pazzia sono rientrati nell’anonimato.
La repentina debacle psicologia di Luciano lo ha portato ad
escludere la famiglia, gli affetti, gli amore, il lavoro e tutto quello sui cui
poteva puntare nella vita reale, rendendolo apatico e debosciato su un divano
nell’attesa di una chiamata che mai arriverà.
Alla fine, riuscirà, non so come, ad entrare nella casa e ad
essere preso dal raptus di risata isterica mista a gioia e pazzia.
Il termine Reality è quello che dicono gli inglesi un "false friend"...
il termine giusto sarebbe finzione o meglio Falsity
E voi..avete visto questo film?
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